Lina Bo Bardi
“Cercavo un’architettura semplice, che potesse comunicare ciò che in passato era conosciuto come ‘monumentale’, cioè nel senso del ‘collettivo’, di ‘dignità civica’ (FERRAZ 1994, p. 100).” Con queste parole ha inizio il racconto del progetto MASP, dal suo concepimento come necessità teorica di istituzione educativa, alla scelta del sito, fino alla sua realizzazione.
Ancor prima di immaginare un edificio museale, il progetto parte con l’acquisizione, grazie alle ricerche in Europa di Pietro Maria Bardi, su richiesta di Assis Chateaubriand, di opere per implementare la sua collezione. Quando all’inviato italiano viene proposto di dirigere il Museu de Arte de São Paulo egli si trasferirà, con la moglie Lina in Brasile. A questo primo progetto curatoriale partecipano per allestire una sala all’interno di un edificio esistente in via 7 de Abril, il cui ridisegno della facciata è affidato a Lina Bo Bardi. La collezione principale del MASP fu in tour per quattro anni, dopodiché Lina completò la proposta di una struttura appositamente costruita per ospitarla. Il luogo scelto per la sede permanente è un appezzamento di terreno identificabile per la presenza di due
importanti arterie stradali, da un lato l’Avenida Paulista, asse viario che separa il lotto dal parco pubblico, e dall’altro l’Avenida 9 de Julho, che attraversa con un tunnel ipogeo l’area. Il parco Tenente Siquera all’epoca era un luogo di incontro per la società, frequentato da politici e aristocratici, imprenditori nell’industria della coltivazione del caffè. In seguito vi si ritroveranno anche persone meno abbienti. Balli e eventi culturali sono qui organizzati per il popolo. Il belvedere dalla parte opposta dell’Avenida Paulista, indirizza gli sguardi verso sud ovest, proponendo la vista panoramica verso la valle di Anhangabau. Finita questa epoca, il belvedere lascia spazio alla prima biennale, organizzata dal MAM-SP 3. Matarazzo, l’imprenditore che patrocinò l’evento, fu poi in disputa con Chateaubriand per accaparrarsi il lotto. Contemporaneamente, negli anni ‘50, inizia la verticalizzazione del Corso Paulista e questa tendenza sembra protrarsi nel tempo, rendendo il nascente progetto del MASP, con la sua linea di sviluppo orizzontale, un oggetto unico in quel contesto. Positivo per la sua visibilità dal viale, è l’arretramento degli edifici alti adiacenti rispetto alla linea della strada, permettendone l’avvistamento anche da lontano.
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Architect:
Lina Bo Bardi
Name of the building:
Museo de Arte de São Paulo (MASP)
Site:
São Paulo (Brazil)
Client:
Assis Chateaubriand, São Paulo Municipal Prefecture
Engineer:
Engineer J.C. Figuereido Ferraz, of the Empresa de Consultoria e Engenharia de Projetos F. Ferraz (structural design)
Other actors:
Engineer J. L. Braga de Almeida Castanho (structural computations);
R. Rochlitz (MASP) and engineer Aloysio d’Andrea Pinto (contractor)
(supervision, collaborators).
Design proposal:
1958
Building permit:
The building permit for the construction of the new MASP structure within the site was given in exchange for the political campaign advertisment of Ademar Pereira de Barros, Mayor of São Paulo (1957-1961) and State Governor (1947-1951, 1963-1966).
Start of construction works:
1960
End of construction works:
1968
Preservation and other works:
First cycle of significant preservation works (1989);
Removal of the “trestles”, new configuration (1996);
Addition of the new “-3 level” and relevant preservation works (1997-2000);
New prestressing of the external beams (1999);
The main gallery is set up again, with “trestles”; other works (2014).
Construction system:
Two storey crystal box suspended via two great post-tensioned, prestressed reinforced concrete “trestles” (piers and beams).